Francesco Santosuosso, due mostre in successione, dense di vita MC editrice è molto lieta di segnalare le due mostre milanesi che si susseguono in un’ideale staffetta tra maggio e giugno delle opere di Francesco Santosuosso, l’artista che da oltre quindici anni collabora ai nostri progetti editoriali, realizzando immagini originali per copertine e interni. E sempre in stretto contatto con i nostri autori.
Alla Galleria Rubin (via Santa Marta, 10) si è inaugurata il 5 maggio la mostra “Natura Sovrana”, finissage domenica 29 maggio (orario 14.00-21.00). Siamo di fronte a una natura che non ha più bisogno della presenza umana, anzi, che rivela in queste opere la sua resilienza, la sua capacità di adattarsi e di resistere agli eventi avversi, che proclama “io esisto" grazie ad un gesto pittorico perentorio ed eloquente. Dalla presentazione di Sara Cavigioli Le opere in mostra illustrano il percorso di approfondimento che l’artista ha svolto nel mondo naturale alla ricerca di immagini sorgive, di situazioni cruciali dove la forza primordiale della natura e quella dello sguardo umano sono allineate, sovrapposte, interscambiabili. L’impressione complessiva è che la natura sia per l’autore una sorta di palcoscenico del possibile. La chiusura della esposizione alla Galleria Rubin coinciderà con l’inaugurazione domenica 29 maggio alla Galleria l’Affiche (in via dell'Unione, 6) della mostra dal titolo "Là dove c'era l'erba... Ritratto di Milano oggi". La pittura è diventata forse più meticolosa, e (anche grazie alla sua formazione di architetto) riesce ancor meglio a sintetizzare da una parte una visione architettonica complessa e dall’altra un dettaglio che entra in qualche modo nel sociale, nel personale di chi in questi agglomerati urbani vive.
Ci fa piacere ricordare qui due libri illustrati da Santosuosso in cui sono ben riconoscibili il carattere e lo stile che si possono apprezzare nelle opere esposte a Milano. | Sdraiarsi in mezzo agli animali, rinunciare per qualche tempo alla nostra “posizione eretta” per sentire accanto a noi lo sguardo di un altro essere; è l’invito appassionato di questo libro che vuole ricordarcila nostra “consanguineità” con tutto ciò che ha alito di vita. Se l’uomo ha sempre raccontato storie di animali per parlare di se stesso, si propone qui di condividerne la trama con gli altri abitanti della terra. Iniziando ad ascoltarli, a percepire che essi sentono, ridono, soffrono e… ci guardano. Le immagini di Francesco Santosuosso, pagina dopo pagina, fanno emergere questo sguardo, trasmettendo il brivido e l’intensità del cambio di punto di vista. |
| Amor di ciò che non è più mi scava l’anima persa nella fluviale serenità che senza tempo è uguale. Paolo De Benedetti Cosa ci dicono oggi queste poesie di Paolo? La giovinezza che incontra morti atroci, il suo grido che chiede ricordo, che afferma il diritto di non sottomettersi. Dall’introduzione di Maria De Benedetti |
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