Libri del mese
Sette racconti di viaggio ed altrettanti itinerari in una delle regioni più suggestive e sacre del pianeta, con una guida d’eccezione come Jacques Vigne. Medico psichiatra, ricercatore, maestro di meditazione, per la prima volta, e per il pubblico italiano, raccoglie in un libro le sue esperienze di viaggiatore e di guida sui sentieri himalayani..
Perché abbiamo bisogno del comico e dell’assurdo? Da dove viene l’interesse per una forma poetica così poco convenzionale come il nonsense? Andare oltre il pensiero razionale, accogliere il senso nudo dell’esistenza ha un effetto liberatorio, salvifico, persino gioioso.
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Jacques Vigne: meditazione e scienza nel pensiero del Dalai Lama |
In occasione della visita milanese del Dalai Lama Tensig Gyatso il 27 e 28 giugno 2012, MC è lieta di proporre alcuni passi dell'ultimo libro di Jacques Vigne Meditazione, emozioni e corpo cosciente (Milano 2012) che affrontano il tema del rapporto tra meditazione e scienza proprio in riferimento al pensiero del Dalai Lama."I buddisti affrontano il problema della sofferenza andando a cercare le cause che spesso risiedono nella mente. Perseguire l'amore e la compassione può influire persino su porzioni di DNA, come hanno dimostrato gli scienziati." Tensig Gyatso "Da alcuni anni, nel settore delle neuroscienze, e in particolare della psicologia, la soggettività, grazie alla collaborazione tra scienziati liberi e aperti, meditanti e maestri spirituali, non è più un tabù. Sono state pubblicate le ricerche scientifiche effettuate con il movimento di meditazione trascendentale di Mahesh Yogi, e, a partire dal 1995, il Mind and Life Institute ha organizzato incontri tra il Dalai-Lama e alcuni scienziati. Nel novembre del 2005, lo stesso Dalai-lama è stato invitato a Washington per presiedere un congresso che ha riunito 3500 specialisti in neuroscienze. È stato un momento cruciale del dialogo tra tradizioni contemplative e scienza moderna. Ciò che tutto questo movimento ha prodotto è il concetto di “scienza contemplativa”, dove è stata riconsiderato il concetto di soggettività. [...] Lo stesso Dalai-Lama sostiene che il terreno migliore per la collaborazione tra spiritualità e scienza è quello della psicologia. Non dico questo perché sono uno psichiatra! Al contrario, oltre trent’anni anni fa ho scelto la psichiatria perché mi interessavano sia la coscienza che la pratica della meditazione, e volevo stabilire un solido nesso tra psicologia e insegnamenti religiosi e spirituali. È interessante notare che, nel corso delle sue conversazioni con gli scienziati, il Dalai-Lama presenta ogni volta le quattro Nobili verità come una legge della psicologia: la questione principale è la liberazione dalla sofferenza, e, per riuscire in questa impresa, la metafisica è secondaria, per quanto certamente non inutile. Il capo spirituale dei tibetani si è impegnato in qualcosa di più che in semplici colloqui: ha contribuito a ravvisare argomenti, come gli yogi tibetani, da studiare nei laboratori occidentali per poter valutare, mediante moderni strumenti di misurazione, le caratteristiche dei differenti stati di concentrazione descritti e praticati nella tradizione tibetana." dall'Introduzione di Jacques Vigne
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