
Libri del mese
Sette racconti di viaggio ed altrettanti itinerari in una delle regioni più suggestive e sacre del pianeta, con una guida d’eccezione come Jacques Vigne. Medico psichiatra, ricercatore, maestro di meditazione, per la prima volta, e per il pubblico italiano, raccoglie in un libro le sue esperienze di viaggiatore e di guida sui sentieri himalayani..
Perché abbiamo bisogno del comico e dell’assurdo? Da dove viene l’interesse per una forma poetica così poco convenzionale come il nonsense? Andare oltre il pensiero razionale, accogliere il senso nudo dell’esistenza ha un effetto liberatorio, salvifico, persino gioioso.
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Il viaggio come fattore di pace e di dialogo |
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Il viaggio come fattore di pace e di dialogo![]() Ma il viaggio ha una forza straordinaria, mette in gioco una quantità impensabile di fattori, rompe schemi, svela contraddizioni. Da questa enorme capacità di produrre cambiamenti che è il viaggio occorre ri-partire, a cominciare dai luoghi che dovrebbero essere i principali laboratori dell’esplorazione e della creazione, cioè le scuole.
Cominciare in che modo? Vorrei citare, per l’attualità con il momento che attraversiamo, le considerazioni dell’antropologo Franck Michel, dal libro Altrove, il settimo senso (MC Editrice 2001): “In questa nuova era di dubbio e d'angoscia il viaggiatore che percorre il globo in lungo e in largo si espone più che mai alla miseria del mondo, al rancore di popoli traditi dalla storia. È evidente, anzi lampante: dinnanzi ai nostri occhi (impotenti, o meglio indifferenti) continua ad allargarsi il divario fra i viaggiatori danarosi, eredi degli aristocratici «oziosi», e i dannati della terra e di tutto il resto [...]. Turisti ed emigranti, viaggiatori e rifugiati, vacanzieri ed esiliati, non si incontrano mai e non si affiancano mai. Ecco dove sta il problema. Al giorno d'oggi, l'altro del viaggiatore non è ancora un altro viaggiatore. Il turismo smetterà di essere demonizzato il giorno in cui smetterà di rappresentare lo sfruttamento economico del Sud da parte del Nord”. La responsabilizzazione dei viaggiatori è quindi il primo passo: la base di un'etica del viaggio che va sviluppata, diffusa, insegnata. Se una vera alternativa al turismo di massa è difficilmente immaginabile, ha invece sempre più senso considerare il turismo come motore di cambiamento nell'uso del territorio, come cruciale fattore di una strategia dello sviluppo sostenibile che renda organico il rapporto fra ecosistemi naturali, risorse, società locali ed economie locali e nazionali.
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